Qualcuno, io, ci crede ancora

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"Vorrei che un giorno, se ci dovessimo vedere, potessimo parlare senza timore e vergogna. Non mi sei stato indifferente e non lo sei tutt'ora. Anche se siamo lontani il ricordo di te vive...non voglio dimentare nè calpestare ciò che è stato un tassello del mio mosaico...fu...dei tuoi pensieri...".

Questo messaggio l'ho ricevuto alle 4 di pomeriggio del 19 Giugno, non so chi l'abbia scritto perchè è stato spedito da internet e perchè, come si evince chiaramente, non è stato firmato. Ho fatto diverse ipotesi ma non sono arrivato a soluzioni definitive: è scritto bene, si, insomma, denota un certo stile, fa riferimento a lontananze, a "se dovessimo" (giusto un caso, non una precisa volontà), ad un'indifferenza che poi è una non indifferenza, a momenti di vita importanti. Ho fatto un calcolo di tutte le cose vissute, di tutte quelle che avrebbero potuto, se le avessi viste dall'altra prospettiva, portarmi a scrivere queste cose. Non sono riuscito a ricavare molto ma confesso che se da un lato sono rammaricato di non poter attribuire un volto o un ricordo preciso a queste parole, dall'altro ne sono estremamente affascinato. Per quanto non completamente originale, trovo estremamente calzante e interessante la similitudine del mosaico. Mi sono immaginato la vita come una parete ruvida e bianco sporca su cui, col tempo, inseriamo dei tasselli, che sono le nostre esperienze e le nostre emozioni, e li incolliamo, più o meno bene, configurandoli in modo tale che possano avere un senso, che possano diventare il disegno finale che ci aspettiamo. Ma la vita non è mai, tranne qualche raro e fortunato caso, come vorremmo che fosse ed alcuni di questi tasselli si staccano dal nostro mosaico, cadono a terra e rischiano di perdersi. Qualcuno tende ad ignorarli, qualcun'altro ci prova a riattaccarli e a volte è pure fortunato perchè trova la colla giusta per ricomporre tutto, altri si ostinano e passano tutta la vita, poveri diavoli, a cercare di re-incollare tasselli indifferenti e indomabili. E' dannatamente deprimente pensare che la maggior parte dei mosaici resti incompleto, che ci sono tasselli che non potremo mai vedere all'interno del nostro splendido mosaico, "...fu...dei tuoi pensieri..."
L'estate è arrivata da diverse settimane e pure per le ferie, in fondo, non manca che un ultimo "disperato" mese. La mia forma fisica è al 90% di ciò che ritengo un ottimo obiettivo. Qualche altra settimana e stabilirò se potermi ritenere soddisfatto o meno degli allenamenti, degli sbattimenti e delle diete. Tra l'altro, grazie a 2 giornate di mare e 4 di parco, sono riuscito a scrollarmi di dosso il tradizionale pallore novembrino (novembrino perchè sono nato a novembre! Eh!) e mi sono un pò abbronzato (che parolone!).
Accadono molte cose interessanti in questo periodo ma sono tutte inesorabilmente legate alle mie preoccupazioni lavorative e professionali. Non mi va di scriverci nulla perchè temo che farlo potrebbe portare sfiga ma è innegabile, per il corso che le cose hanno preso, come la maggior parte delle mie attenzioni siano rivolte al lavoro. Sto spietatamente tralasciando alcuni aspetti importanti: le corrispondenze, gli amici, gli affetti, le donne. A volte mi sento incredibilmente più vecchio dei miei venticinque anni, e mi sembra di correre troppo veloce, o troppo piano, che poi è lo stesso. Sono gravemente deciso nelle mie scelte, acuto, determinato, pungente. Non avverto stanchezza ma ho sempre il timore che forse qualcosa mi stia sfuggendo, che ci siano troppe cose che vanno oltre tutti i miei calcoli, oltre la mia pura capacità di calcolo.
"come faremo ad uscire da questo fiume di merda puliti e profumati? Cavalcheremo le nostre migliori intenzioni, io non ho speranza, io ho fede! Come faremo ad uscire da questo fiume di merda puliti e profumati? Cavalcheremo le nostre migliori intenzioni, pagheremo il conto che c'è da pagare, indosseremo un parrucchino, un paio di baffi posticci, ci faremo venire a prendere e fuggiremo in una macchina dai finestrini fumè..."