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L' Impero alla fine della decadenza

Quarta puntata

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Mancano pochi giorni al concorso, è il momento della quarta puntata!
L'anno scorso, di questi tempi, stava per concludersi il mio stage presso l'Istituto del Commercio Estero e, contemporaneamente, stavo per scrivere il V e ultimo capitolo della mia tesi di laurea. Sono certo dei tempi perché tra pochi giorni questo sito fa un anno di vita e oggi, con anticipo, ho versato la quota di soldi necessaria a mantenerlo in vita (la faccio un pò tragica, in realtà sono circa 25 euro).


Mi sono accorto che dalla data della mia laurea non ho avuto più l'esatta collocazione di me stesso nello spazio e nel tempo: i miei programmi e le mie percezioni sul futuro non vanno oltre scadenze mensili, non riesco più a vedere lontano, a progettare articolando ipotesi di alternative verosimili. Il tempo non mi cambia, ma mi fa vedere le cose da prospettive che non avevo mai, finora, considerato.
A giorni lascio questa piccola particella di Sud dove ho vissuto gli ultimi 2 mesi. La lascio con una certa dose di angoscia, perché mi stavo abituando a questo stile di vita lento e tranquillo, abitudinario e attendista. Non il migliore di quelli possibili ma nemmeno il peggiore. Arrivo a comprendere le difficoltà non solo materiali ma soprattutto psicologiche di ragazzi che hanno sempre vissuto in questi posti e sono costretti, per lavorare, ad abbandonarli. Il carico umorale deve essere, per loro, assai devastante: lo riesco a percepire, per quel poco che ho vissuto.
Quello che non è mancato, in questi mesi, è stata la capacità di sorridere e di stare bene con poco, pochissimo. Quello che è mancato, in senso assoluto, è stato il rapporto col gentil sesso, a parte qualche piccola e assai piacevole eccezione (si, Ciccetta, sto parlando proprio di te!). Non avevo mai vissuto per così tanto tempo in maniera così aliena rispetto all'universo femminile. Una "cortina di ferro" sembra essere inesorabilmente calata tra me e loro, "no, noi non ci capiamo anche se siamo fondamentalmente della stessa madrelingua". E' cambiato il genere femminile o sono cambiato io, esasperata vittima del romantico dandismo egocentrico? Scarto la prima ipotesi perché, se fosse accaduto, ne avrebbero sicuramente parlato i giornali e mi concentro sulla seconda parte della domanda. ...è un pò che scrivo e cancello, non trovo risposte, che brutta sensazione! Sono sempre io, rinnovato, questo è vero, dalla vita salutista e sportiva che sto conducendo, ma pur sempre io!!!
Non se ne esce, questo ragionare non produce risultati apprezzabili.
"Sai che io non penso più a nessuno, sai che io non voglio più nessuno. Non ho niente dentro finché dentro tu ci sei, anche se non ricordo più il sapore che hai..."