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L' Impero alla fine della decadenza

Claudia Cardinale da giovane

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mikonos

"In autostrada, pensava Vittorio, per chi guida tutto è davanti. Ai lati non si può guardare, non si può girare la testa e osservare, fissare, scrutare, tutto quello che scorre lungo i finestrini viene percepito con la coda dell'occhio ed è tutto uguale. Guardrail di cemento grigio, lungo, piatto e compatto come un muro. Strisce di metallo concavo segnate ogni tanto dal foruncolo rossastro di un catarinfrangente. Siepi squadrate di rami verdi, selvagge di di fiori malati. Barriere di plexiglas. Più lontane di un sedile quelle a destra, attaccate all'orecchio quelle di sinistra.

Il cielo invece, la strada, il paesaggio, è tutto davanti, inquadrato dal grandangolo del parabrezza come in un televisore senza fondo, in cui la vista si infila dritta fino all'infinito. Tutto davanti. Anche quello che sta dietro, scorre in alto, stretto nel rettangolo dello specchietto retrovisore e per vederlo devi comunque guardare avanti". A questa frase di un libro di Lucarelli pensavo tornando a Roma. Accadeva in Agosto, il 19. E' stata la fine delle ferie, probabilmente le più belle e le più intensamente vissute dalla fine dell'inizio della mia personale età della ragione.

mikonos 1Mykonos mi ha regalato una tale quantità di emozioni che farei un torto ai ricordi già solo cercando di produrre descrizioni, inevitabilmente grossolane, di quello che è stato. Ho amato il clima, l'incantevole suggestione delle spiaggie dorate, il freddo del mare cristallino. Ho conosciuto persone splendide, e di ognuna di esse porto con me un ricordo più o meno importante. Ho vissuto, per la prima volta, una settimana di ferie con la "straordinaria" consapevolezza di "essere in ferie".

Sono tornato a Roma (una Roma tutt'altro che deserta) il 3 Agosto. Il giorno dopo la mia macchina solcava veloce l'asfalto rovente della A3 Salerno-Reggio Calabria e, benchè fossi solo e a contatto col mio ufficio mobile, non ho pensato nemmeno un istante al lavoro: ancora ferie, incredibile! Purtroppo, però, le 2 settimane a Soverato sono trascorse ancora più velocemente che quella in Grecia, lasciando umori agrodolci e immagini in bianco e nero. La Calabria, da un pò di tempo, non fa altro che regalarmi emozioni fortissime e contro-emozioni altrettanto potenti, sostanziali e violente contraddizioni di cui un pò - a volere dirla tutta - mi sono stancato.

Dal 20 sono ritornato a lavoro. Clima tropicale e città deserta. Purtroppo me la sono goduta pochissimo, perchè ho trascorso 2/3 di questi primi 10 giorni più in Sicilia che a Roma. Sono rientrato oggi ma è rimasto solo il clima tropicale. Il traffico e la vita sono praticamente all'85-90% degli standard invernali. Per fortuna ha riaperto Sisto e mi sono potuto tagliare i capelli poco prima che chiudesse (con l'abito, perchè "si te vai a cambià se fanno l'8 meno 10 e nun ja famo"). Mai come in questo periodo la mia vita si compone di piccole soddisfazioni.

" la mia è solo una
delle tredici solitudini possibili
ed è curabile
con gocce di Minias e Serenase

la mia è solo paura
delle ovvie conseguenze inevitabili
è il mio sognare
di non averti davvero mai incontrata"

Tredici, Valentina Dorme.